I pupi italiani

L’Italia è un capolavoro. Un’eccellenza nel campo delle tecniche di dominazione e strategia del consenso. A differenza di altri Paesi, dove le persone scendono in piazza spesso con obiettivi e piattaforme programmatiche forti, il nostro Paese conserva un elemento straordinario che è la maggior garanzia per la preservazione dello status quo: la speranza.

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Confusa teologia anarchista

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Chissà cosa pensava Emma quando diceva queste parole e cantava questa canzone. Mi lascia perplesso pensare che sia la stessa Emma che canta delle canzoni oggettivamente idiote, ma mi consolo pensando che forse è solo una forma raffinatissima di anarchismo nichilista.

Parto da qui però, per parlare di anarchia e religione. Premettendo che non sono un teologo né un raffinato studioso del pensiero anarchico. Anzi penso che, al di là dell’importanza dello studio e della ricerca, l’anarchismo non abbia bisogno di esegeti e interpreti. Un bambino che si chiede con quale diritto la maestra picchia il suo compagno di classe è anarchista tanto quanto Bakunin; perché l’anarchismo, questa concetto troppo piccolo per esprimere qualcosa di così immenso, non è tanto un’analisi economica, una teoria o una pratica politica. E’ una condizione mentale, qualcosa che resterà sempre insopprimibile, al di là della razionalità, della pace, del quieto vivere.

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