Beppe Grillo sì, a me mi fa morire, con tutte quelle, tutte quelle bollicine..

“Che palle, anche Paolo Stella adesso si mette a parlare di Beppe Grillo.. Due coglioni.. A noi piacciono le tette e i culi! Perché non parli di tette e culi?”
Mi dispiace per i miei venticinque lettori, ma forte è in me la consapevolezza che, per godere appieno in futuro di tette e culi (e di qualunque altra parte del corpo maschile o femminile che vi sia gradita), è necessario lottare oggi contro il potere e le sue varie forme, mistificazioni ed epifanie.

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It’s hard – Stefano Tassinari, 1955 – 2012

Ascolto Quelli come noi di Claudio Lolli, leggendo il testo come spesso faccio, e a lato della pagina, le facce dementi e squallide di persone che hanno cliccato “mi piace” su “angolotestileonardo” magari solo per sapere cosa dicono ligabue e tacabrò nelle loro canzonette del cazzo.

Non li sopporto. Quasi mai. Tantomeno oggi che, se sto ascoltando Lolli, è per vie traverse iniziate leggendo “L’amore degli insorti” di Stefano Tassinari, che era un grande scrittore, un compagno, un amico di tanti anche a Macomer. Lo ricordo con il suo sguardo leggero e intelligente, ricordo il suo sorriso illuminare tante situazioni, penso a tante discussioni sui suoi libri (che io, da bravo coglione qual sono, non ho mai letto seriamente).

E ora me lo vado a leggere, “L’amore degli insorti”, con i Clash in sottofondo.

Solipsismo.

Ciao Stefano.

Dansons la Carmagnole..

Hollande ha vinto.. Fateci un urlo: “EEEEEH!”. Che gioia.

Io non ero molto adulto, ma mi ricordo quel periodo in cui c’era Prodi al governo in Italia, Jospin in Francia, Blair in Inghilterra, Schroeder in Germania e Clinton in America. Tutti di sinistra. Tutti degli scribi e farisei ipocriti che non solo non hanno cambiato il mondo, ma hanno posto le basi per la situazione in cui siamo adesso. Per cui risparmiatevi i pensieri che “Hollande ha detto che tasserà i ricchi!” oppure “Hollande guarisce la scrofola con la sola imposizione delle mani!”. Non è così. Ripetetelo, per piacere, cento volte al giorno davanti allo specchio: “Se le elezioni italiane non miglioreranno la mia vita, figuriamoci quelle di un paese straniero!”. Fatelo per la vostra dignità, io sono a posto, grazie. Non sono nemmeno andato a votare per il referend.. Ops! Non dovevo dirlo.

Buona giornata e buona settimana.

Dansons la Carmagnole, vive le son, vive le son

Dansons la Carmagnole, vive le son du canon..

People have the power?

1 – L’ambivalenza degli strumenti di comunicazione di massa

Da sempre, l’invenzione di tecniche che rendono la comunicazione più veloce ed economica è sempre stata salutata come un passo fondamentale del progresso dell’umanità. E ciò è innegabile, a meno di volersi addentrare in discussioni sul vero significato del progresso, cosa che non ci compete adesso. La stampa, la radio, la televisione e internet sono state obiettivamente delle vere rivoluzioni, che hanno cambiato radicalmente la vita degli esseri umani in maniera più o meno
rapida ed universale. Non sempre però, gli effetti di questi cambiamenti possono definirsi pacificamente positivi. Se è vero hanno avuto un ruolo indubitabile nel diffondere la cultura e renderne accessibile la creazione e diffusione anche alle “masse”, è anche vero che hanno giocato una parte importante nell’omologazione delle stesse, in particolare la televisione, e non si può scordarne l’utilizzo massiccio da parte dei regimi non democratici a scopi propagandistici.

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