La complessità e la contraddizione negli spiriti Vodou

Hector Hyppolite – Ogou Feray, also known as Ogoun Ferraille, ca. 1945 (Met Museum)

[Riprendendo il discorso iniziato tempo fa sul Vodou, ho tradotto un piccolo pezzo tratto dal libro “Mama Lola – A Vodou Priestess in Brooklyn” di Karen McCarthy Brown”, nel quale l’autrice – che ha frequentato per tanti anni il tempio vodou di Manbo Alourdes a New York diventando anche lei una vodouisante – descrive il modo in cui la complessità della vita e della personalità umana si rispecchia nel pantheon delle divinità (lwa) del Vodou haitiano. Questa parte si trova nelle pagine 97 e 98 dell’edizione dell’University of California del 2001]

Tra i vari Ogou, Panama è un esempio particolarmente interessante di come la storia venga introdotta nel tempio Vodou, e modellata in forma di lezioni di vita per i fedeli. Ogou Panama prende il nome dal vezzoso cappello panama che era il segno distintivo del presidente Florvil Hippolyte. Nel 1896 Hippolyte si preparava a marciare da Port-au-Prince alla testa di una missione militare punitiva, per spezzare la resistenza – specialmente quella di un certo sacerdote vodou – nella città di Jacmel. Promise di bruciare la città e uccidere ogni abitante eccetto un uomo e una donna, che avrebbero dovuto ripopolare la regione. Quando Hippolyte salì sul cavallo, il panama gli cadde dalla testa. La famiglia del presidente colse il cattivo presagio e lo scongiurò di non partire, ma Hippolyte non si fece convincere. Prima ancora di essere fuori da Port-au-Prince, cadde da cavallo restando senza sensi e non si riebbe mai1. Oggi, nei templi vodou, la gente canta: “Papa Ogou se nèg panama ye” [Papa Ogou è un uomo panama]. Nelle canzoni di satira politica, il panama che cade è diventato un riferimento criptico al potere che distrugge la persona che ne abusa.

Con la profondità dei personaggi e del contesto, il Vodou haitiano porta la lezione della guerra e della politica nella vita di tutti i giorni. Ogou insegna che per vivere bisogna combattere. Orgoglio, tenacia, affermazione di sé, disciplina, e un fermo impegno per la giustizia sono qualità che portano al successo. Ma basta un niente perché l’orgoglio diventi spacconaggine e la tenacia testardaggine, l’affermazione di sé si riduca amera prepotenza e la disciplina si trasformi in tirannia. Un senso di giustizia troppo forte, non temperato da una sana ironia o modestia, può portare a una rabbia suicida, specialmente nelle persone che vivono circostanze tanto difficili come ad Haiti. Nell’Ogou povero e alcolizzato si rivedono quei fieri soldati che si credevano invulnerabili perché combattevano per una giusta causa.

Poiché i caratteri distruttivi e costruttivi del personaggio di Ogou sono così intrecciati gli uni con gli altri, nessuno degli Ogou si può definire univocamente buono o cattivo, oppure giusto o sbagliato. Ognuno ha i propri paradossi di personalità, che si risolvono nella possessione o nelle canzoni. In quel luglio del 1979, ad esempio, la comunità di Alourdes cantava una vivace canzone per Ogou:

Ki-ki-li-ki, o-ewa!

Papa Ogou, tou piti kon sa.

Papa Ogou, anraje.

[Chicchirichì!

Papa Ogou, tutti i bambini fanno così.

Papa Ogou, furibondo]

Questa formulazione così ermetica, carica di doppi e tripli significati, è tipica delle canzoni Vodou. Da un lato, Ogou viene consigliato di portare pazienza verso i suoi bambini, i suoi seguaci. Dall’altro, Ogou stesso è un gallo tronfio e riottoso che fa capricci infantili quando non ottiene quello che vuole.

Gli spiriti Vodou, a differenza dei santi cattolici da cui prendono il nome, sono personaggi definiti per contraddizione. Gli spiriti Vodou rappresentano le forze che operano al di sopra e all’interno della vita umana. L’interezza degli spiriti – la loro capacità di contenere emozioni confliggenti e dare forma a modalità opposte di essere nel mondo – conferisce al Vodou la sua integrità come religione.

Il Vodou haitiano non è una religione dei potenti e dei privilegiati. La gente di Haiti non ha avuto la fortuna di crescere confortata da fantasie rassicuranti sulle forze che strutturano la sua vita e determinano il suo destino. Una lucida accettazione della finitudine, che è centrale nella religione, è il motivo che ha fatto emergere gli spiriti Vodou come figure complete a tre dimensioni. Gli oppressi sono i più raffinati analisti della personalità e del comportamento umano, e la religione tradizionale haitiana è un deposito di saggezza accumulata da un popolo passato attraverso lunghi periodi di schiavitù, fame, malattia, repressione, corruzione, e violenza.

  1. 1Vedi H. Courlander, The drum and the hoe: life and lore of the Haitian people

Nota: non sono un esperto di religione né un antropologo. Tra i testi in italiano che consiglierei per comprendere al meglio le religioni della diaspora africana in America consiglio “Città in transe” di Reginaldo Prandi, “I cavalieri divini del vudù” di Maya Deren, e “Il dio oggetto” di Marc Augè sulla matrice filosofica africana.

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